Basso Tavoliere di Puglia Paesaggio agrario

Questo libro: non vuol essere uno strumento per giustificare tesi precostituite con l’offerta di argomenti “tecnici” ad un prontuario di risposte per le varie obiezioni!
Presenta, invece, in maniera disincantata il fascino del Tavoliere di Puglia che viene studiato per mezzo della Geografia Antropica e dell’Antropologia, attraverso cui vengono evidenziati civiltà e cultura, comportamenti, temperamenti e caratteri di persone e comunità, natie modellati da rapporti strettissimi con il paesaggio, con l’ambiente; una tipica civiltà, cioè, forgiata da un’oggettività fisica che ha pervaso di sé chi vi abita, rimanendone, a sua volta, pervasa. Infatti, il Basso Tavoliere di Puglia, forse la zona più arida e secca dell’intero Tavoliere, ha contribuito al crearsi di un originale tipo di umanità, ma ha anche provocato i suoi abitanti a scoprire ed escogitare nell’impatto risposte capaci di garantire la sua esistenza e la sua storia.
Vorrei condividere, con chi mi leggerà, lo stupore che deriva dal fascino “discreto” di un territorio che, quando si disvela tornando, per es., da paesaggi montuosi o collinari, ti fa esclamare: “finalmente la luce!, finalmente aria libera e sana!”; come accadde anche a Federico II, così narra un’antica leggenda: “Se il Signore avesse conosciuto questa piana di Puglia, luce dei miei occhi, si sarebbe fermato a vivere qui!”. Un territorio dove tutto quello che emerge dall’immenso suolo pianeggiante si misura e fa riferimento solo al cielo infinito e all’orizzonte infinito!