Inafferrabili orizzonti

Ambientato nella città di Benevento, il libro racconta le vicende di una donna che, di fronte a scelte importanti, anche di tipo sentimentale, crede di poterle gestire senza difficoltà, grazie a un’etica che si è costruita nel tempo e che ritiene incrollabile. Si renderà conto, complice un incontro inaspettato, di quanto sia labile il confine tra integrità e fragilità e come anche i valori che riteneva inderogabili siano destinati a confrontarsi con il caso, che ne minaccia la fermezza, e con le passioni, da cui sembrava essere immune.
La Dormiente del Sannio, con cui inizia e si chiude il romanzo, diventa, per l’indeterminatezza dei suoi contorni, la metafora dell’ambiguità della natura umana e della vita stessa, che si muove tra spazi privati e contesti pubblici, convenzioni sociali e bisogni individuali, pudore verso se stessi e rispetto dell’altro. Sullo sfondo la quotidianità di esistenze ordinarie, gli accadimenti di una cittadina di provincia, le difficoltà di coppia con i suoi silenzi ed omissioni, il dramma del femminicidio.
Rilevante è la presenza social, che giocano un ruolo fondamentale nel dare l’illusione di poter vivere un tradimento senza sensi di colpa e senza inquietudini.
L’impossibilità di fissare la linea dei nostri confini, fisici e morali, rende inafferrabili gli orizzonti che si stagliano davanti a noi e che, con il ventaglio infinito delle possibilità che aprono, ci interrogano sul senso delle scelte e sulla direzione della nostra vita.