Anita in un tempo sospeso

“C’era un prima. Un prima nella sfera pubblica, nelle relazioni sociali, nell’intimità di ogni singolo. E ci sarebbe stato un dopo, ancora troppo incerto, a tratti surreale.
Il virus aveva stravolto le nostre abitudini svelando tutta la nostra vulnerabilità. L’Italia intera stava vivendo in un tempo sospeso, con le sue paure e le sue contraddizioni. Il lockdown, la solitudine della morte, il linguaggio usato per raccontare quei giorni e la sfida della ripartenza. Anita compie da qui il suo viaggio, ripercorrendo le emozioni di quei giorni. Il Covid era il nostro vaso di Pandora e le nostre debolezze il frutto di occasioni perdute, di profonde rotture sociali, di grandi mancanze. Anita, giovane donna di provincia del Sud, ne scorge tutte le criticità ripercorrendo gli anni del suo impegno politico. Le mutazioni della politica, la fuga dalla complessità, lo sgretolamento di percorsi collettivi si disvelano con tutta la loro violenza al diffondersi dell’emergenza sanitaria ed economica. Anita prova a riannodare i fili di un discorso interrotto con lo sguardo di una generazione arrabbiata, delusa, precaria, mortificata.
Il trauma avrebbe richiesto ancora tempo per essere elaborato ma il domani sarebbe arrivato presto. Cogliere quella sfida era la nostra ultima occasione”.